La macchina da scrivere Taurus, ideata da Pietro Torrani e Giovanni Zanini, venne prodotta nel 1908 dalla ditta Torrani di Milano. Progettata a forma di orologio da taschino, la portabilità era l’obiettivo primario del design estremamente compatto della macchina, ma poiché la ditta Torrani produceva anche fotocamere portatili, un ulteriore obiettivo di questa piccola meraviglia meccanica era di poter scrivere didascalie per le fotografie. La striscia di carta dattiloscritta, infatti, poteva essere incollata sia su carta normale che su stampe fotografiche. È comunque opportuno specificare che la Taurus era intesa come una vera e propria macchina da scrivere, infatti veniva pubblicizzata come “Una macchina da scrivere nel taschino del gilet”. Venduta quindi come “macchina da scrivere” e anticipando di 5 anni la Olivetti M1 (anch’essa esposta qui nel Museo), la Taurus può essere considerata a tutti gli effetti la prima macchina da scrivere italiana!
Con i suoi 7 centimetri di diametro la Taurus è una delle più piccole macchine da scrivere mai prodotte e un vero prodigio meccanico: per azionarla, si seleziona il carattere desiderato sull’indice circolare e si preme il pulsante posto in alto per imprimere il carattere sulla striscia di carta, che avanza automaticamente ed esce da una feritoria posta in basso. L’inchiostrazione avveniva tramite due piccoli tamponi. La macchina scriveva solo lettere maiuscole. La Taurus fu ovviamente un fallimento sul mercato e non ne furono prodotte molte. Infatti, oggi è molto rara e l’esemplare esposto nel museo è uno dei pochissimi conosciuti al mondo.