La prima “macchina da scrivere” prodotta e venduta commercialmente fu l’invenzione di Christopher Latham Sholes, che sviluppò la macchina in un laboratorio di Milwaukee, WI con l’aiuto del suo amico Carlos Glidden e di Samuel Soulé. I tre cominciarono a lavorare sulla loro “macchina da scrivere” nel 1866 e nel 1867 già avevano un primo prototipo. Con questo prototipo iniziarono a cercare fondi per il loro progetto, finché nel 1868 trovarono un investitore che fece fortuna nell’industria petrolifera: James Densmore. Densmore acquistò il 25% delle quote del progetto e gli inventori continuarono a lavorare per migliorare il design della macchina, finché nel marzo 1873 entrò in scena George Yost. Egli organizzò un incontro tra Densmore e la società Remington, una grossa azienda produttrice di armi e macchine da cucire. La macchina piacque talmente alla Remington che l’azienda strinse rapidamente un accordo per produrre 1.000 Sholes&Glidden. Questo primissimo modello conservava alcune caratteristiche delle prime macchine da cucire già prodotte da Remington, come le ricche decorazioni floreali e il pedale per il ritorno del carrello.
Dopo i primi 1.000 esemplari prodotti del primo modello, esposto qui al Museo e oggi rarissimo, la macchina venne migliorata eliminando il pedale e sostituendolo con una più comoda leva laterale. Alla fine anche le decorazioni scomparvero e le macchine lasciarono la fabbrica Remington verniciate di nero. Complessivamente furono prodotte circa 5.000 unità, ma la Remington continuò ad essere uno dei principali attori nel mercato delle macchine da scrivere per decenni a venire, con un gran numero di modelli lanciati, molti dei quali esposti qui al Museo.
Oltre ad avere il merito di aver portato al mondo il termine “Macchina da Scrivere”, con la Sholes&Glidden venne anche introdotta la tastiera QWERTY, che ancora oggi usiamo sui nostri computer, tablet e smartphones! La Sholes&Glidden ebbe anche il grande merito di contribuire sensibilmente all’emancipazione delle donne, che iniziarono ad essere impiegate come dattilografe.