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Macchine per ciechi
AnnoXIX e XX secoloShare

Macchine per ciechi 1

Macchine per ciechi, XIX e XX secolo (Stati Uniti, Europa)

Prima dell’avvento delle vere e proprie “macchine da scrivere”, esistevano già macchine costruite per aiutare i ciechi a scrivere, e quindi a comunicare. Nello specifico, mentre la prima macchina da scrivere prodotta commercialmente è la Sholes&Glidden (mostrata anche qui al Museo) del 1873, vennero fatti precedentemente diversi tentativi di costruire una macchina per scrivere meccanica e la maggior parte di questi progetti precedenti avevano una cosa in comune: erano originariamente ideati per consentire ai non vedenti di scrivere lettere ai propri familiari e ai propri cari. In effetti, l’Italia ha avuto un ruolo importante nella storia dell’evoluzione della macchina da scrivere poiché sembra che la primissima macchina da scrivere meccanica mai progettata sia stata l’invenzione di un italiano: il nobile Agostino Fantoni. Sfortunatamente, questa macchina è andata perduta nel tempo, ma ci sono lettere scritte con essa che forniscono una prova incontrovertibile che il dispositivo esisteva e funzionava. Questa macchina scriveva sole lettere maiuscole con l’uso della carta carbone e fu inventata dal signor Fantoni nel 1802 per aiutare la cugina cieca Carolina Fantoni a scrivere le proprie lettere private. La macchina, che in origine si chiamava “Stamperia” (“apparecchio per la stampa”) fu poi perfezionata nel 1808 da un altro, Pellegrino Turri, che ne migliorò il funzionamento. La macchina di Fantoni-Turri fu solo il primo di molti tentativi di realizzare una macchina da scrivere che potesse aiutare i ciechi a comunicare, e la prima di queste macchine ad essere sopravvissuta fino ai giorni nostri è la Raphigraphe del 1839, invenzione del francese Foucault. Questa macchina, progettata inizialmente per aiutare i non vedenti a scrivere caratteri normali, è stata successivamente migliorata per stampare anche lettere braille in rilievo, per consentire anche ai non vedenti di comunicare tra loro. Nel Museo sono esposti diversi esempi di macchine da scrivere braille, dalla francese Jauny, alle tedesche Picht e Minerva, all’americana Hall e alla britannica Stainsby-Barridge. Viene inoltre esposta una rarissima e antica “guida per scrittura” per non vedenti, inventata in Gran Bretagna dal signor Thursfield, a testimonianza dei grandi miglioramenti che nel corso dei decenni hanno portato allo sviluppo della macchina da scrivere.