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Corona

Corona, 1909-1941 (Stati Uniti)

 La lunga storia di successo delle macchine da scrivere Corona inizia nel 1903 con l’inventore Frank Rose, la Rose Typewriter Company e la macchina da scrivere Standard Folding No.1 (tradotto in italiano “Standard Pieghevole”). Le macchine da scrivere Standard Folding, costruite interamente in alluminio (entrambi i modelli 1 e 2 sono esposti nel Museo), sono state i predecessori della Corona No.3, uno dei modelli più iconici e di maggior successo nella storia delle macchine da scrivere!

Nel 1909, quando l’investitore Benn Conger acquistò la Rose Typewriter Company e trasferì la produzione a Groton, New York, fu prodotto il secondo modello di Standard Folding. Quindi, l’ingegnere Otto Petermann fu nominato capo progettista per il modello successivo, il No.3, che fu rinominato Corona. Nel 1912 la Corona No.3 era pronta per la vendita al dettaglio. La macchina era così innovativa e ben progettata che ebbe un successo immediato: le vendite della N.3 aumentarono rapidamente da 6.000 unità nel 1912 a oltre 150.000 all’anno nel 1920. Dopo la numero 3 uscirono altri modelli, tra cui la Corona Special e la Corona 4 (tutti esposti qui al Museo). La Corona fu innovativa anche nel dare la possibilità di scegliere tra un’ampia gamma di colori per il telaio della macchina da scrivere.

È importante ricordare che il design portatile perfettamente pieghevole della Corona 3, ha reso questo iconico modello anche la macchina da scrivere preferita dall’esercito americano durante la Prima Guerra Mondiale, quando accompagnava reporter sul campo di battaglia, dotata di un supporto a treppiede telescopico pieghevole (anch’esso brevettato e venduto dalla ditta Corona) per consentire l’utilizzo della macchina ovunque.

Il design Corona ebbe un tale successo che ben presto furono commercializzate altre macchine pieghevoli, come la Bijou, Perkeo, Hammond Multiplex (tutte esposte al Museo) e molte altre basate sul concetto principale del design originale di Rose/Petermann. Anche la rara Gourland (anch’essa esposta al Museo), col suo carrello ribaltabile, si ispiravò alla Corona.

Corona
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