Skip to content Skip to footer

Chi Siamo

La Fondazione ERINAB ETS fondazione con fini culturali, ricreativi e di beneficenza, inizia il suo percorso con l’istituzione del Museo delle Macchine da Scrivere.

Il Museo prende il nome di un socio della Fondazione Bruno Pansera,  instancabile collezionista, che ha messo a disposizione del museo la propria collezione. 
Il Museo è stato realizzato anche grazie all’apporto di altri collezionisti che hanno abbracciato in pieno l’idea, donando delle macchine da scrivere che permettono di arricchire la già vasta collezione.

Le macchine da scrivere hanno svolto un ruolo fondamentale a cavallo del 19° e 20° secolo nella trasformazione del mondo del lavoro e dell’emancipazione delle donne, che grazie alla macchina da scrivere hanno potuto accedere per la prima volta in massa al lavoro d’ufficio liberandosi dal vincolo del lavoro domestico.

L’esposizione di macchine da scrivere del Museo Bruno Pansera è il frutto della sua continua ed appassionata ricerca di pezzi rari e di alto significato storico, che raccontano la storia dell’evoluzione della macchina da scrivere a partire dal pezzo più antico, un rarissimo primo modello della Sholes&Glidden del 1873. Prima dell’introduzione sul mercato di questa macchina, il mondo non conosceva il termine “macchina da scrivere” (in inglese “typewriter”, come brevettato dal suo inventore) e non esisteva la tastiera QWERTY, che ancora oggi adoperiamo sui nostri computer e smartphone.

Oltre alla Sholes&Glidden, la collezione vanta altri pezzi di grande significato storico, tra cui:

  • La Taurus del 1908: la prima macchina da scrivere italiana, con la particolarissima forma a orologio da taschino;
  • Diversi modelli di Olivetti M1: la prima macchina prodotta dalla famosa fabbrica di Ivrea che ha rappresentato per decenni l’industria italiana nel mondo;
  • La Crandall: prima macchina a scrittura proporzionale e a testina rotante, nonché una delle più belle macchine da scrivere mai prodotte, con ricche decorazioni e intarsi in madreperla;
  • La Gerda del 1919: macchina da scrivere rarissima ideata per consentire di scrivere anche ai tantissimi mutilati ed invalidi della Prima Guerra Mondiale;
  • Diversi modelli di macchine da scrivere per ciechi, che hanno rivoluzionato il mondo della comunicazione per i non vedenti in un’epoca in cui non vi erano soluzioni tecnologiche adeguate.

Con oltre 250 pezzi esposti il museo offre un’ampio sguardo su oltre 100 anni di evoluzione tecnologica delle macchine da scrivere, dimostrato da diversi meccanismi di macchine da scrivere a tastiera e di macchine da scrivere “a indice”, in cui la tastiera è stata sostituita da un semplice cursore per ridurre i costi di produzione e rendere la macchina da scrivere un oggetto accessibile a tutti.
La collezione è completata da un importante archivio di libretti di istruzione, pubblicità originali, documenti e libri sul mondo delle macchine da scrivere.